lunedì 31 dicembre 2012

Il 15 dicembre 2012, aula Artec. Si parlava della condizione dei pazienti con demenza senile. Se qualcuno  accudisce un parente che ne è portatore, sa perfettamente quale è la sua condizione: una memoria che non trattiene il presente e neppure il passato prossimo, un certo grado di perdita di inibizione, l'apprezzamento di tutto ciò che può dare un certo piacere. Qui ci siamo fermati. Cosa può dare piacere a un anziano? La tavola. Il cibo, ben cucinato e ben preparato. Cucino bene, gli anziani di famiglia apprezzano la mia tavola. Ma chi non vive coi parenti, gli ospiti delle case di riposo?  Per loro pollo lesso e minestrina! La problematica era ben presente ai miei allievi. Tra loro qualcuno aveva già tentato di cambiare le cose, sensibilizzando le cucine degli istituti dove lavora come logopedista. Risultati, pochi.
Allora parliamone con altri, fondiamo un blog.Ci siamo detti. E non si tratta delle solite cose che si dicono: favoriamo la deglutizione, si sa la presbifagia è una tappa obbligata del nostro rapporto col cibo, evitiamo rischi di ingestione, di aspirazione, istruiamo il caregiver alla preparazione e somministrazione del pranzo.
Qui si tratta di ben altro. Si tratta di ridare una fonte di piacere corporeo a chi per età scarseggia di fonti alternative o per inabilità da solo non ha altre possibilità di procurarselo. Si tratta di custodire e premiare il gusto, il senso che impariamo a coltivare da neonati e che è l'ultimo che ci abbandona. Chi meglio di un medico o di un terapista può difendere questa causa?
Magnifico mestiere il nostro, che usa della scienza per difendere la dignità del soggetto.

Così è nato "non solo linguaggio", per chi si sente stretto nel ruolo di medico e riabilitatore.
Senza generalizzazioni, è nato perché sono stanca di rimanere alla mia scrivania. Chi è stanco del ruolo unicamente clinico nel quale il medico si autoconfina sono io. Ho bisogno di dedicarmi al sociale, ai bisogni e ai diritti dei mie pazienti, non solo alle loro malattie
Riscoprire il gusto della tavola nelle case di riposo, abbasso pollo e minestrina, è un inizio come un altro. Da qualcosa si deve partire per discutere insieme.
Poi parleremo d'altro, di quello che la nostra professione ci fa incontrare, di come sostenere i diritti e i bisogni dei nostri malati.