mercoledì 12 febbraio 2014

Se la vita diventa cibo deve passare dalla morte

Della vicenda, triste di per sé, della giraffa eliminata in uno zoo, la cosa che più mi ha impressionato è che essa sia stata sezionata (la notizia mi sembra incredibile, spero sia falsa) anche alla vista di bambini e che parti del suo corpo (la foto era pubblicata!) siano state date in pasto ai leoni sotto gli occhi sempre di bimbi che non raggiungevano i 10 anni di età.
Mi ha ricordato la mia prima lezione di anatomia. Sul tavolo di marmo c'era un "preparato" ( gli anatomisti chiamano così le parti di cadaveri). Nel mio caso un braccio, sezionato all'altezza della spalla.
Nessuno  dei mie docenti mi aveva  preparato a questo. Utilizzare della morte per imparare.
Mentre i colleghi di corso si affollavano per ottenere i posti migliori intorno al tavolo anatomico, io provavo solo un immenso senso di pena. Non solo per quel povero resto, per la persona cui era appartenuto, tecnicamente un "cadavere non reclamato", ma per tutti noi, resi ciechi dal desiderio di vedere e spavaldi dalla giovane età.
Me ne sono andata.
Ora mi chiedo, i bimbi pigiati intorno alla gabbia dei leoni, con il resto di giraffa dal bel manto riconoscibile, da chi sono stati preparati? Chi ha mediato per loro questo incontro? La pietà dei macellai seziona e affetta la carne che mangiamo, separandola così dall'immagine che noi custodiamo del vivente cui apparteneva e al quale, in ogni modo, ci sentiamo accomunati come abitanti del pianeta


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