martedì 31 dicembre 2013

Le nostre origini

Giorni fa con Roberta Gambarini riflettevo sulla necessità di dichiarare, anche nel mondo del lavoro, le nostre origini, da dove veniamo, culturalmente e geograficamente. Lei "vive nel mondo", non credo passi più di due settimane nella stessa città, io vivo nel mio cortile, ma l'esigenza è la medesima. Lavorare dichiarando chi siamo.
Sa devo pensare al luogo dal quale provengo, direi il Mediterraneo e la Grecia classica, passando dal banco del liceo di via Lanzone. Io vengo da là, dalla poesia dei lirici, dalla tragedia, dai misteri eleusini. Baccanti di Euripide nella mia mente si confonde con la Taranta del nostro Sud. Gli attori, maschi, di Epidauro nella fantasia camminano dignitosi a fianco della carovana dei comici della Commedia dell'Arte, in un'unitaria processione composta da  "coloro che rappresentano altri", che è arrivata sino alla mia famiglia, alla compagnia di giro dei mie bisnonni, la cui memoria riposa ora nel baule di scena scampato all'ultima tournée. Dentro di me si è sedimentata sulla poesia di Saffo la mia esperienza femminile amorosa e nelle icone  delle divinità asiatiche, che ho incontrato da ragazza, ho ritrovato il sorriso arcaico della Atena del primo Partenone.

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